Webinar di 4 ore
Docente: Giuseppe Regaldo.
Per informazioni scrivi a info@ipnosimedicarapida.it
Le strategie più efficaci per vincere le resistenze e approcciarsi nel modo migliore al soggetto difficile da ipnotizzare.
Chiunque utilizzi l’ipnosi si troverà inevitabilmente prima o poi di fronte ad un soggetto difficilmente ipnotizzabile. Talvolta la difficoltà sta nel decidere quale strategia utilizzare poiché il paziente sembra inafferrabile. Dotate di un’attenzione di tipo “saltatorio” queste persone non sembrano capaci di concentrarsi sulle nostre parole e di seguire il nostro sguardo, prese come sono a controllare tutti i dettagli della procedura e dell’ambiente in cui si trovano. Spesso ci interrompono oppure non smettono di muoversi e costituiscono perciò una sfida impegnativa per chi non ha sufficiente esperienza nell’approccio induttivo.
L’altra situazione, altrettanto frustrante, è l’induzione che riteniamo essere stata perfetta e che poi si conclude con la classica frase: “sì, tutto bene, mi sono rilassato molto, ma guardi che non ero in ipnosi! ”. Momento altrettanto deludente per noi è quello del soggetto che rimane passivo, collaborante e attento a tutto quello che diciamo e facciamo, ma nel quale non ravvisiamo il benché minimo cambiamento verso la condizione ipnotica conclamata.
Sia chiaro che non è obbligatorio utilizzare l’ipnosi a tutti i costi nel nostro lavoro. Questo argomento è molto familiare per chi ha iniziato ad utilizzare la comunicazione ipnotica come primo step preliminare nella metodica induttiva e che utilizza la stessa comunicazione ipnotica anche come filtro per decidere chi ipnotizzare e chi no.
È altresì importante comunque imparare qualche metodica e strategia per affrontare i pazienti più difficili.
Considerato che non esiste una persona che non sia ipnotizzabile, perché di fatto noi utilizziamo nell’induzione gli stessi meccanismi che portano le persone in ipnosi spontanea, allora dobbiamo trovare il modo per ipnotizzare anche le persone particolarmente resistenti, o perlomeno quelle che ce lo chiedono ripetutamente perché ne hanno davvero bisogno. I soggetti difficili da ipnotizzare sono vittime di un paradosso: da una parte ci chiedono insistentemente di poter essere ipnotizzati perché sono stanchi di dover controllare tutto ma dall’altra parte per essere ipnotizzati devono necessariamente rinunciare a parte del loro bisogno di controllare.
In questo webinar vengono descritte le varie tipologie di pazienti e le metodiche più utili per riuscire a ipnotizzare con successo gran parte dei soggetti difficili.
Le tecniche più efficaci sono quelle basate sulla esecuzione di compiti mentali e fisici nei controllanti, ma vincenti sono le metodiche basate su una serie di esercizi progressivi di ricalco e ratifica. Non intendiamo la ratifica di cambiamenti fisici, come siamo abituati a fare nell’ipnosi tradizionale e rapida, ma bensì di cambiamenti prettamente mentali. Questa tecnica, di recente introduzione nei corsi Ipnomed, ha dimostrato di essere molto efficace proprio nei soggetti più difficili, e per questo motivo è stato elaborato un protocollo pratico, semplice ma standardizzato, da applicare con queste persone.
Ipnotizzabilità e suggestionabilità.
Gli score di ipnotizzabilità e i test di valutazione.
Come eseguire un test semplice in pochi secondi.
Il soggetto difficile da ipnotizzare.
Resistenze contingenti e tipologie caratteriali.
Il super-controllante e il super-ansioso.
Vincere i preconcetti e sfatare i luoghi comuni sull’ipnosi in due minuti.
Strategie preliminari all’induzione ipnotica vera e propria.
Scelta dell’approccio migliore e della strategia vincente.
Utilizzo dei compiti mentali e fisici per ridurre le difese critiche del soggetto.
Utilizzo di una innovativa ed efficace strategia di ratifica mentale.
Analisi dell’utilità delle tecniche ultra-rapide e direttive nei soggetti difficili.
Quando conviene rinunciare prima di iniziare o arrendersi durante l’induzione senza compromettere la relazione d’aiuto e la fiducia.
Esercitazioni con i compiti mentali.
Esercitazioni con la ratifica mentale.