Webinar di 4 ore
Docente: Giuseppe Regaldo.
Per informazioni scrivi a info@ipnosimedicarapida.it
Vuoi potenziare e velocizzare l’induzione ipnotica? Devi assolutamente conoscere le tecniche non verbali! Pur essendo parte integrante dell’ipnosi rapida, queste metodiche possono essere usate anche in modo esclusivo quando dobbiamo ipnotizzare senza dire una sola parola o quando vogliamo produrre un iniziale stato di trance senza comunicarlo.
La prima cosa che si pensa parlando di tecniche non verbali è di usarle senza dover o poter dire una sola parola. In realtà questa necessità si manifesta di rado, ad esempio, quando il soggetto non comprende alcuna delle lingue che noi conosciamo o se non è in grado di sentire la nostra voce. Nella maggior parte dei casi riusciamo comunque a farci capire anche se sacrifichiamo la finezza del linguaggio e la ricchezza dei sinonimi.
In realtà conoscere le tecniche non verbali è molto importante perché in ogni comunicazione verbale, tipica della induzione classica, questa componente è sempre presente ed è determinante. Possiamo dire che è parte integrante della tecnica e può fare la differenza tra un buon ipnologo e un principiante.
Nella proposta didattica di Ipnomed le tecniche non verbali vengono illustrate in una sessione specifica e occorre saper replicare qualunque tecnica tradizionale anche nella sua versione “non parlata”.
Conoscere i meccanismi di funzionamento dello sguardo e del contatto fisico e saper costruire una mimica ed una gestualità appropriata ci consente di velocizzare e potenziare qualunque ipnosi.
In tal modo diventiamo più performanti ed efficaci durante l’induzione tradizionale.
Altrettanto importante è saper gestire le tecniche non verbali quando iniziamo a relazionarci con il soggetto prima di ipnotizzarlo. Infatti, la filosofia di lavoro di Ipnomed prevede di iniziare con una comunicazione ipnotica semplice, basata su alcuni esercizi di respirazione guidata e rilassamento muscolare ma senza preannunciare la nostra proposta di utilizzare l’ipnosi durante le procedure mediche, chirurgiche o psicoterapeutiche. Questa fase che impegna il professionista per 2-3 minuti al massimo è molto gradita al soggetto che ne ricava quasi sempre calma e collaborazione. Nello 80% dei casi però questo semplice prologo, condotto con voce ipnotica e dosando sapientemente la componente non verbale ci permette di osservare un vero e proprio passaggio alla condizione ipnotica, che poi renderà più agevole e soddisfacente la procedura per entrambi.
Le principali tecniche non verbali sono l’imitazione, che sfrutta la potenza dei neuroni a specchio, e la fascinazione, vale a dire l’utilizzo dello sguardo secondo regole particolari.
Molto interessanti, perché veloci e potenti, sono poi le tecniche che migliorano la coerenza cerebrale, vale a dire la connessione neurologica tra le varie parti del cervello. Basandosi sul presupposto che un cervello in ipnosi risulta meglio collegato, possiamo affermare che le metodiche che collegano meglio tra di loro varie parti del cervello portano il soggetto in una condizione ipnotica. Tra queste le più conosciute e usate sono le tecniche di stimolazione alternata dei due emisferi cerebrali. Non a caso il pendolino rappresenta il luogo comune più diffuso quando si parla di ipnosi. Usato sin fin dagli albori dell’ipnosi e ovviamente sostituito da metodiche meno spettacolari continua avere largo impiego nel settore medico, anche nella sua variante tattile e uditiva.
Molto affascinante è anche lo studio di metodiche che sfruttano i piccoli movimenti oculari ottenuti facendo roteare un oggetto davanti al volto della persona.
Alcune tecniche ultrarapide, basate sul sovraccarico sensoriale, ottengono l’ipnosi in pochi secondi e senza parlare.
Anche al di fuori dell’induzione ipnotica la conoscenza di tutte queste metodiche ci permette poi di amplificare, sino ottenere una valenza ipnotica, alcuni semplici meccanismi comunicativi della nostra vita di relazione. Ad esempio, chi conosce bene la tecnica induttiva basata sulla fissazione dello sguardo utilizzerà meglio lo sguardo durante un normale colloquio per ottenere attenzione e collaborazione.
Le tecniche non verbali sono consigliate a chi pratica già l’ipnosi da tempo e desidera velocizzare o potenziare il processo induttivo. Risultano però affascinanti e divertenti da usare anche per chi si è avvicinato da poco al mondo dell’ipnosi.